Promozione e sviluppo dell'arte, dello spettacolo di prosa e musicale e della danza.
La Fondazione Flavio Vespasiano è un Ente dotato di personalità giuridica di diritto privato che persegue, per la Città di Rieti, finalità di diffusione, promozione e sviluppo dell’arte e dello spettacolo di prosa e musicale, della danza, di educazione musicale e di formazione professionale dei quadri artistici e tecnici, gestione di iniziative culturali teatrali, del museo comunale e della biblioteca comunale.
Per conseguire tali finalità svolge, senza fini di lucro, attività culturale di pubblica utilità con criteri di imprenditorialità e nel rispetto delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale della gestione.
Teatro musicale, concerti, progetti per le scuole, la sesta edizione di un concorso di musica contemporanea: una concentrazione di attività che si svolgeranno da ottobre a dicembre non solo nei magnifici luoghi della musica di Rieti (Teatro Flavio Vespasiano e Chiesa di San Giorgio), ma anche a Roma, presso il Goethe-Institut, la Basilica di Santa Cecilia, e per la prima volta presso l’Accademia Nazionale di San Luca: il risultato è una rassegna di trenta appuntamenti, che si svolgerà dal 6 ottobre al 1° dicembre 2025, basata sulle consuete linee programmatiche, ma con importanti novità.
Il teatro musicale sarà presente con alcuni titoli di epoche diverse che verranno rappresentati tutti presso il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti. In occasione del secondo centenario della morte di Antonio Salieri (1750-1825) verrà messa in scena l’opera comica La partenza inaspettata, che viene riproposta per la prima volta in epoca moderna in un’edizione espressamente realizzata dal Reate Festival. Antonio Salieri fu musicista di grande valore ed eccellente insegnante, tra gli altri di Beethoven e di Schubert, anche se il suo nome si legò, nell'immaginario collettivo, a un'inesistente inimicizia con Mozart, che sfociò nell’accusa che gli venne rivolta di aver avvelenato quest'ultimo per invidia. La credenza, che ha avuto molta fortuna in letteratura, musica, teatro e cinema lungo duecento anni, non ha nessuna base reale. Sarà quindi questa l’occasione per apprezzare l’alto magistero compositivo di Salieri qui declinato, attraverso un irresistibile libretto di Giuseppe Petrosellini, in un’opera comica di grande vivacità, rappresentata per la prima volta al Teatro Valle di Roma nel 1779, quando si giovò della presenza di famosi divi dell’epoca come Francesco Bussani, Girolamo Crescentini, Giuseppe Lolli, alcuni dei quali impegnati successivamente nei capolavori del “collega” Mozart.
Per quanto riguarda il teatro del Novecento e contemporaneo, è stato scelto un Trittico che impagina La scuola di guida di Nino Rota su libretto di Mario Soldati (1959), Una mano di bridge di Samuel Barber su libretto di Giancarlo Menotti, e Lo stratagemma dell’avvocato Manigoldi in prima esecuzione, che Marcello Panni, autore di testo e musica, ha tratto da una commedia del 1940 dello scrittore futurista Bruno Corra.
In posizione mediana rispetto a questi due poli, si colloca la rappresentazione di un’opera di grande repertorio quale Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, in una versione speciale in un atto, destinata agli studenti, nel quadro di un progetto didattico innovativo che intende risvegliare l’interesse della scuola nei confronti dell’opera lirica.
Continueranno gli appuntamenti con le istituzioni scolastiche reatine, in particolare con il Liceo Musicale, i cui migliori talenti, che tante sorprese hanno riservato nelle precedenti edizioni, si esibiranno in un concerto presso la Chiesa di San Giorgio. Nello stesso luogo saranno inoltre organizzate tre lezioni concerto dedicate agli studenti reatini, all’interno delle quali giovani artisti professionisti dialogheranno col pubblico presente per accompagnarlo nella scoperta di alcuni fra i brani più importanti del repertorio classico e contemporaneo.
Dopo il grandissimo successo degli anni precedenti, viene proposta la sesta edizione del Concorso internazionale di interpretazione di musica contemporanea, riservato a singoli esecutori e a formazioni vocali e strumentali under 35. Suddivisi in sei categorie, i partecipanti all’edizione 2025 saranno giudicati da una prestigiosa commissione formata da Monica Bacelli per il Canto, Andrea Lucchesini per il Pianoforte, Alessandro Carbonare per i Fiati, Giovanni Sollima per gli Archi, Francesco Gesualdi per la Fisarmonica, Antonio Caggiano per le Percussioni. I vincitori otterranno non solo premi in denaro, ma anche l’opportunità di esibirsi in concerti presso la sede del Goethe-Institut di Roma, che dallo scorso anno ha unito il proprio prestigioso nome a quello del Reate Festival.
Non è stata neanche dimenticata la ricorrenza dell’Anno Giubilare 2025 che verrà ricordato con una rassegna di musica sacra che comprenderà concerti vocali, da camera e d’organo programmati presso la Chiesa di San Giorgio di Rieti e si concluderà con la prima esecuzione in epoca moderna dell’oratorio Giuseppe glorificato in Egitto di Niccolò Jommelli (1749), che viene realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano per la Storia della Musica presso la Basilica di Santa Cecilia di Roma.
Importante novità per il Festival è la realizzazione di un ciclo di concerti dedicati a Maurice Ravel nel centocinquantesimo anniversario della nascita (1875-1937), che si svoleranno per la prima volta presso la sede dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, una delle più antiche istituzioni culturali del mondo, istituita nel 1577 da papa Gregorio XIII, nata come Accademia Romana di Belle Arti e dedicata poi a San Luca, pittore e iniziatore della tradizione artistica cristiana. Alcuni di questi concerti saranno riservati agli studenti delle scuole di Rieti, che potranno usufruire, grazie alla Fondazione Flavio Vespasiano, anche della visita alle preziose collezioni dell’Accademia.
L’attivazione di una collaborazione con una storica istituzione dedicata alle arti figurative, come l’Accademia Nazionale di San Luca, ha orientato le scelte programmatiche di quest’anno verso la creazione di un legame sempre più stretto tra pittura e musica, percorso avvalorato dalla presenza di Gianni Dessì, uno dei massimi artisti delle arti visive del nostro tempo, in qualità di scenografo del Trittico contemporaneo, e dell’allestimento scenico dell’opera di Salieri, che si pone come meditazione sull’arte digitale utilizzata nella scenografia, in riferimento al grande artista Refik Anadol (Istanbul, 1985), le cui straordinarie creazioni, ammirate di recente presso il Guggenheim Museum di Bilbao, ci pongono di fronte all’affascinante tematica dell’intelligenza artificiale applicata all’arte.